“Ogni Chef è in viaggio, e il viaggio è fatto di ricerca, esplorazione, idee. Il mio oggi conduce dove tutto ha avuto inizio: nella cucina di casa. Il regno del gusto domestico, della cura amorevole, dell’imperfezione perfetta. Perché è lì che si ritrovano sapienza antica e bellezza, quasi inconsapevole.
Il mio scopo? È riportare il gusto domestico nei piatti.
Il mio impegno? Liberare gli ingredienti dalla tecnica per riconsegnarli all’amore e al rispetto.
Il mio sogno? Restituire al cibo la poesia dei sapori perduti, l’emozione dei ricordi, il calore dei gesti conosciuti. Io voglio rendere invisibile la perfezione.
È questa la mia sfida.”
“Il cibo è comunicazione, è storia, è memoria.”
“Ogni Chef ha accesso a un tesoro di cui pochi godono: il tempo. Chi infatti può passare ogni giorno e senza problemi quattro o cinque ore in cucina, se non un cuoco? Per questo il mio è un compito altissimo: restituire ad ogni piatto il passato da cui è nato, come un dono.”
