Il Filippino nasce nel 1910, quando, gestito dal leggendario Filippo Bernardi, si chiamava “Belvedere” ed era una modesta trattoria con piatti a base di pescato. Poi, con il boom delle Eolie nel secondo dopoguerra, il ristorante cambia nome e diventa un punto di riferimento culinario. Sono gli anni del neorealismo (e dei film “Vulcano”, 1950, con Anna Magnani, e “Stromboli, terra di Dio”, con Ingrid Bergman e diretto da Rossellini) in cui nasce il mito delle Eolie. I padri fondatori della Repubblica sedevano spesso ai tavoli del Filippino: i fratelli Rosselli, Basso, Parri, così come Edda Ciano, al confino a Lipari. C’è anche una leggenda secondo cui il pittore Monet, per pagare un conto, lasciò in pegno un suo quadro.
Nella seconda metà del Novecento cresce il nome del locale, che si afferma come il tempio dei sapori mediterranei, oggi gestito dai discendenti dello storico Filippo Bernardi: Antonio, Lucio, Antonio jr. e Filippo. Per un rito di gusto che si rinnova sempre con gli ingredienti della tradizione: accoglienza, ascolto, attenzione al cliente e culto della qualità.